Cos’è la FISICA QUANTISTICA? A cosa serve conoscerla? Ma soprattutto, che utilità potrebbe avere per te conoscere la quantistica per vivere meglio?

PERCHÉ DOVREI CONOSCERE LA FISICA QUANTISTICA E COME MI CAMBIERÀ LA VITA

Visto che ne parliamo sul nostro canale YouTube da molti anni e che comunque se ne fa un gran dire anche al di fuori della rete, credo sia giunto il momento di fare un po’ di chiarezza e iniziare a passarti alcune informazioni realmente utili, da poter applicare nella vita di tutti i giorni, soluzioni che ho sperimentato personalmente e che, mi auguro, potranno aiutarti a vivere meglio.

In questi ultimi anni si fa un gran parlare di fisica quantistica e, non te lo nascondo, spesso a sproposito mescolando scienza vera a mistificazioni prêt-à-porter intrise di quei significati new age che non le appartengono minimamente. Rendiamo giustizia alla scienza, quella vera e vediamo se davvero ci può essere utile nella vita di tutti i giorni.

Prima di tutto una precisazione: la Fisica Quantistica nasce il 14 dicembre del 1900 quando lo scienziato tedesco Max Planck, nobel per la fisica nel 1918, presentò alla più importante commissione scientifica del tempo la sua innovativa teoria su fenomeni  della luce che a volte si comportava come onda ed altre come particella.

La sua ricerca, come spesso accade, era partita per dare conforto ad alcune delle più accreditate teorie del tempo, e finì per portare alla luce un nuovo mondo: quello della fisica subatomica o meglio delle particelle. La parte davvero innovativa riguardava il campo d’indagine che non era più collegato alla fisicità degli oggetti, per quanto infinitesimali, ma all’energia. Questo fu il primo passo, il secondo deriva da un comportamento verificato durante un esperimento, divenuto poi il più classico della quantistica, quello della doppia fenditura di cui già ho parlato più volte nei miei precedenti video (ti invito a guardarli). Durante il test si venne a scoprire una cosa che cambiò drasticamente il modo di guardare alle dinamiche della fisica: la materia a livelli non percettibili si comporta in maniera diversa quando si trovi osservata dall’esterno.

Incredibile ma vero: osservare un fenomeno interviene sulla sua evoluzione. Un po’ come dire che se osservo una cavalletta che sta spiccando un balzo essa atterrerà in un punto diverso da dove sarebbe atterrata se io fossi stato girato dall’altra parte. Ora, certamente ho semplificato all’eccesso l’esempio ma la realtà non cambia: se osservo un fenomeno ne modifico il decorso.

Fermiamoci un attimo perché questa è la base da cui partire per capire come la quantistica, se ben compresa, può fornirti la possibilità di cambiare la vita.

Noi siamo esseri composti di atomi quindi elettroni, portoni ecc. quindi, visto che nel micro tutto l’osservazione funziona a livello atomico e subatomico, deve assolutamente corrispondere (in opportuna scala) a quanto accade nel macro, solo in dimensioni diverse.

Se osservare un elettrone modifica il suo modo “vivere” (passami la similitudine SOLO parzialmente imprecisa) perché osservare il sistema più grande, cioè il sistema fisico ad esempio del nostro corpo, non dovrebbe rispondere in egual proporzionata misura?

E qui entra in ballo l’energia: a livello atomico l’energia di osservazione è la luce, quindi energia sotto forma di fotoni, sprigionata dal microscopio elettronico, e nel macro? Quale potrebbe essere l’energia in grado di modificare il comportamento di un sistema composto da miliardi di atomi?

Esatto: l’energia sottile, quella interiore ovvero la luce che viene da noi stessi quindi la COSCIENZA. Ti sembra ancora complicato? OK, mi spiego ancora meglio, anche se ti assicuro che presentare concetti così complessi in così breve tempo (e spazio) è davvero impresa ardua.

Immagina, e credo sia cosa semplice, che la tua coscienza sia una sorta di radiofaro, come quelli che vedi in distanza di notte nei porti. La stazione emette luce e frequenze radio irradiate appunto per fornire ai naviganti informazioni in grado di garantire un approdo sicuro anche in caso di scarsa visibilità se non di tempesta. La luce o le frequenze sono in grado di modificare direttamente la rotta della nave? Certamente no! A farlo saranno uomini o sistemi di navigazione all’uopo ingegnerizzati; in ogni caso non sarà sufficiente il solo trasmettere, sarà necessario che qualcuno o qualcosa intervenga sulla nave per garantire l’effetto e salvare il natante e il suo equipaggio dagli scogli.

Questa la Quantistica spiegata in poche semplicissime parole: esiste un porto che è il tuo obiettivo di vita ma tu sei in navigazione tra onde di un mare in tempesta; esistono informazioni in grado di farti cambiare rotta e raggiungere in sicurezza il porto ma né l’una né latra cosa da sole possono bastare: servono alcune altre cose fondamentali per decodificare le informazioni del radiofaro/coscienza e sono lo studio quindi la comprensione del linguaggio dell’emittente, la capacità di comunicare con la capitaneria attraverso un linguaggio preciso e convenuto, ma soprattutto è necessaria la tua forza di volontà, la determinazione necessaria a farti superare la paura del naufragio, quella precisa intenzione che imprimerà sul timone la rotta migliore da seguire.

Certo, lo capisco… so che è più facile a dirsi che a farsi ma le cose stanno esattamente così: informazioni che vengono scambiate su precise frequenze tra faro e comandante della nave, la capacità di affidarsi totalmente alle istruzioni ricevute e una forte intenzione emozionale in grado di imprimere la rotta.

Così accade per la quantistica ed il tuo modo di vivere: il Campo Quantico invia e riceve precise informazioni che solo chi è addestrato e riceverle correttamente e reinviarle in linguaggio comprensibile potrà mettere a frutto. Le antenne sono la coscienza, la consapevolezza interiore che si addestra attraverso la pratica di discipline introspettive come la meditazione, e la Mente (quella con M maiuscola) che, libera da condizionamenti esterni e modelli preconfezionati, sarà in grado di elaborare i segnali così da poter essere interpretati dal mondo, dall’Universo in cui viviamo immersi.

Se hai capito tutto questo sappi che è solo l’inizio; per ottenere risultati stabili e soddisfacenti dovrai prima di ogni altra cosa lavorare per liberarti della zavorra di cui ti è stata riempita la stiva, poi caricare SOLO i materiali che ti serviranno per il viaggio quindi accendere sonar, rada, ecoscandaglio, GPS ma soprattutto la radio ed ascoltare con attenzione gli AVVISI PER I NAVIGANTI quindi, solo dopo, iniziare il viaggio… con vento in poppa.

Certo… è solo l’inizio ma come si dice: chi ben inizia è a metà dell’opera!

Buon viaggio